Si sente spesso parlare di "vita oltre la vita", tunnel di luce",
"stati di premorte" e argomenti simili in cui le visioni dei propri
defunti fanno da riflettore principale. Frequentemente l'esperienza di
viaggio astrale, proprio per la sua fenomenologia è associata o
interconnessa con le argomentazioni legate al mondo dei defunti. Molte
persone sperano o ipotizzano che l'esecuzione di un viaggio astrale
cosciente possa metterle in relazione diretta con i loro cari. Daltronde
se molte persone affermano di vedere i loro cari in un semplice sogno,
in caso di uscita dal corpo la cosa dovrebbe essere scontata. Le idee e
le ipotesi in gioco però sono tantissime.
Innanzi tutto e cosa fondamentale, la veridicità del viaggio
astrale. Se seguissimo l'ipotesi scientifica per la quale il viaggio
astrale è giusto uno stato allucinatorio comprensivo di alienamento
sensoriale fisico allora potremmo dare già per scontato che l'eventuale
incontro con un parente defunto non sia altro che una palese
allucinazione visiva che prende forza dal nostro subconscio o dalla
nostra emotività.
Scartata l'ipotesi scientifica bisognerà prima constate quanto segue:
- In campo spirituale tutto vibra ed ogni cosa, ogni corpo, ogni
mondo, ogni stadio evolutivo ha una determinata frequenza e in base a
tale frequenza una eventuale entità, ma anche noi stessi, saremo
visibili o meno in un determinato stadio di esistenza. Da qui nasce
anche tutta la classificazione dei vari piani e corpi fisico, eterico,
astrale, mentale, causale etc, che ci permetterebbero di accedere a
piani diversi dal nostro.
Detto questo, chi sperimenta il viaggio astrale conoscerà bene il
proprio stato vibratorio perchè percebibile spesso durante la fase di
distacco dal corpo; l'esperienza di viaggio astrale ci permetterà di
accedere al piano astrale. In una esperienza di premorte lo stato
vibratorio dovrebbe essere simile a quello di una esperienza astrale e
permetterci di vivere la stessa tipologia di esperienza anche se a
scaturirla è un evento differente. Come sappiamo però quasi la totalità
delle persone che hanno avuto esperienze di premorte raccontano di aver
visto i loro cari, mentre nel campo delle esperienze di viaggio astrale
la cosa è quasi del tutto assente. Può essere che nel caso di esperienza
di premorte l'interessato sia mentalmente rivolto all'idea della morte
concreta, ma è anche vero che negli stati di premorte il corpo fisico
anche se per qualche piccolo istante rimane veramente morto. Con questi
presupposti potremmo affermare che l'esperienza di premorte in realtà ci
porta ad uno stato vibratorio più alto praticamente pari allo stato
vibratorio dei cari defunti mentre in una esperienza di viaggio astrale,
essendo ancora legati ad un corpo fisico vivo, il nostro stato
vibratorio nel 99% dei casi sia decisamente inferiore e quindi non ci
permetta di accedere al "regno dei defunti".
Sappiamo, specialmente nelle esperienze di viaggio astrale, che il
nostro stato vibratorio è modificabile, alcune persone riescono in fase
di distacco, durante lo scatenarsi dello stato vibratorio (ma anche
successivamente), a modificare frequenza e intensità delle vibrazioni
arrivando a vivere esperienze più o meno raffinate nel piano astrale se
non addirittura a vivere esperienze degradate in un piano più vischioso
molto vicino al piano fisico nel caso di declassamento delle vibrazioni.
L'altezza delle vibrazioni può dipendere da svariati motivi, come la
condotta di vita, il livello spirituale, una malattia fisica, sentimenti
negativi, sentimenti positivi etc. La considerazione che ne scaturisce
da tutto questo è: può un'entità disincarnata, quindi un defunto,
modificare il proprio stato vibrazionale per scendere e mostrarsi in un
piano di esistenza più vicino a quello fisico, quindi fare il persorso
inverso al nostro? In teroria si, daltronde il disincarnato dovrebbe
aver preso una buona confidenza con il proprio stato vibrazionale, tanto
che nella intera storia dell'umanità vi sono racconti di qualsiasi
genere legati ad apparizioni, possessioni, incontri occulti, sedute
spiritiche, interlocuzioni, fotografie di spiriti etc. Sarà poi compito
dei vari interessati certificarne l'autenticità o meno e starà a noi
valutare sino a dove credere o non credere.
Concludendo, si dovrebbe ipotizzare che ogni corpo vivificato abbia
un determinato spazio vibrazionale all'interno del quale può muoversi
verso l'alto è verso il basso, i vari spazi vibratori potrebbero
intersecarsi lievemente nelle zone di confine e permettere a chi ha più
esperienza di muoversi all'interno della prima parte vibratoria dei
piani confinanti, mostrandosi o interferendo seppur in maniera poco
produttiva e non totalmente influente con quel piano adiacente, questa
forse potrebbe essere la causa di scambio tra un piano e l'altro. Il
cambio di piano avverrà completamente solo alla morte del corpo che
vivifica una determinata zona. Chissà che non vi siano entità capaci di
un più ampio spettro vibratorio, tanto da compenetrare più sottopiani
contemporaneamente, se ci pensiamo bene l'uomo stesso potrebbe essere
una di quelle entità perchè vive nello spettro vibratorio del mondo
fisico ma può spaziare con il viaggio astrale anche nello spettro
vibratorio del piano astrale.
Tutto quanto sritto è in parte basato sulla cultura spirituale classica e in parte sviluppato sulla base di ipotesi.
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